Il 30 Marzo 2022 il Centro Clinico Logos Medical Center, in collaborazione con la Cooperativa Kairos, ha organizzato un convegno dal titolo “EFFETTI PANDEMICI IN ETÀ EVOLUTIVA: RIMODULAZIONE DEGLI ASSETTI FAMILIARI E SCOLASTICI” presso la sala congressi del Centro Agroalimentare di Roma, con lo scopo di fornire una panoramica sui cambiamenti comportamentali ed emotivi osservati nei bambini/adolescenti e nelle loro famiglie. È stato dato spazio ad un confronto tra professionisti di diversi ambiti, medico, riabilitativo e scolastico in modo da fornire una visione integrata degli effetti provocati dal Covid-19 in contesti differenti.
Un confronto che ha visto partecipare esimi rappresentanti delle tre migliori università di Roma, La Sapienza, Tor Vergata e l’Università Pontificia Salesiana che hanno condiviso dati clinici e di ricerca, emersi durante questi ultimi due anni funestati dalla pandemia.
In particolare, il Prof. Alberto Siracusano, Direttore U.O.C. Psichiatria e Psicologia clinica - Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, durante la Lectio Magistralis, ci ha parlato dei primi dati emersi dalla ricerca preliminare che si sta svolgendo presso il suo dipartimento, con evidenze rispetto alla correlazione tra il prima pandemia, il durante e il dopo. Nello specifico, il Professore ha sottolineato quanto già prima del Covid-19, una ricerca del Censis del 2019 abbia messo in luce che “nell’animo degli italiani alberga stabilmente la convinzione che non sia possibile proiettarsi verso il futuro” (cit. Siracusano), con la presenza di una quota di sfiducia importante che ha pesato sull’impatto della pandemia. I primi dati emersi dalla ricerca del Prof. Siracusano evidenziano come il Covid-19 abbia influito in modo significativo sulla salute fisica e mentale degli italiani, con una gravità maggiore per i residenti del Mezzogiorno, che percepiscono un peggioramento più consistente della propria salute mentale e fisica. Le fasce di età più giovani mostrano maggiore eterogeneità negli effetti. Si è rilevato un aumento del 37% del disturbo post traumatico da stress, del 17,3% della depressione, del 20,8% del disturbo d’ansia, un aumento del 7,3% di casi di insonnia, un incremento del 21,8% di casi di elevato stress percepito e del 22,9% di disturbi dell’adattamento. Un incremento notevole anche dei Disturbi del Comportamento Alimentare, che sono strettamente correlati a vissuti divenuti prorompenti durante la pandemia, come il Self Disgust (auto disgusto) che si posiziona all’interno di meccanismi e reti che portano sia alla depressione che all’ansia, ma che hanno molto a che fare con delle determinanti come l’età e la solitudine.
La Prof. Carla Sogos, Neuropsichiatra infantile presso il Dipartimento di neuroscienze umane dell’Università La Sapienza di Roma e del Policlinico Umberto I, ci ha presentato una ricerca preliminare riguardante gli effetti della pandemia sui disturbi del neurosviluppo, con particolare attenzione alla DAD. Dai dati preliminari negli studenti con DSA (Disturbo Specifico di Apprendimento) emerge come la DAD possa avere avuto effetti positivi e negativi: è emerso un problema di concentrazione maggiore rispetto alle lezioni in presenza ma si è ridotta la vergogna legata all’interrogazione. I sentimenti di solitudine si mostrano molto presenti. La Prof.ssa Sogos sottolinea che è necessario tener presente che queste considerazioni sono riferibili alla DAD ma sono certamente influenzate anche dal clima di insicurezza e di preoccupazione degli ultimi 2 anni. Inoltre, è emerso l’elevato rischio di quadri ansiosi o depressivi in comorbidità con i Disturbi di Apprendimento che vanno sempre considerati nelle proposte didattiche e nei criteri di progettazione e valutazione.
Il Prof. Alessandro Ricci, Psicologo – Psicoterapeuta, Professore stabilizzato presso l’Istituto di Psicologia dell’Educazione della Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana, ha condiviso una ricerca del Ipsos che conferma la crescita del disagio psichico anche a livello scolastico. Infatti, dai dati emerge che negli anni della pandemia, 1 ragazzo su 3 ha chiesto un sostegno psicologico a scuola e, su 8.183 Direzioni Scolastiche sollecitate, il 68% ha attivato il servizio di supporto psicologico. Il Professore, però si è soffermato sulle potenzialità che hanno potuto sviluppare i ragazzi durante questi due anni, fornendo anche strategie funzionali a docenti e genitori, come l’aiutare i ragazzi a verbalizzare le emozioni, incoraggiandoli a fare esperienze ed attività positive, sfruttando tutte le forme di interattività, cercando di aumentare il senso di autocontrollo e autoefficacia dell’adolescente.
L’equipe del nostro Centro Clinico ha portato evidenze su diversi aspetti clinici, in particolare, dalla ricerca preliminare che abbiamo svolto sui nostri casi clinici, abbiamo potuto osservare che da Settembre 2020 le richieste di approfondimento sulle abilità di lettoscrittura sono state accompagnate nel 76,3% dei casi dalla segnalazione di problematiche attentive da parte delle insegnanti. Tale fenomeno si è protratto durante tutto il periodo di didattica a distanza e/o didattica mista dell’anno scolastico 2020/2021, soprattutto nei ragazzi frequentanti la scuola secondaria di primo e secondo grado. Nelle indagini valutative effettuate presso il Logos Medical Center (con test standardizzati e osservazione diretta), non emergevano problematicità a carico delle funzioni attentive. Nel contesto domestico (dove queste ultime sono state indagate tramite questionari) eventuali criticità emergevano esclusivamente durante l’online learning o nello svolgimento dei compiti. Infatti con il ritorno in presenza le segnalazioni sulle difficoltà attentive sono estremamente diminuite: dal 76,3% al 5%. Dal mese di Luglio 2021, momento in cui il nostro Centro Clinico ha ricevuto l’accreditamento per la certificazione dei disturbi specifici dell’apprendimento scolastico, abbiamo potuto osservare che nel 67% dei casi, in sede di primo colloquio, si è rilevata la necessità di proporre alle famiglie un approfondimento anche sugli aspetti emotivi e comportamentali e che nel 100% di questi, in sede di riunione di équipe, si è confermata la necessità di avviare un percorso psicoterapico individuale e/o familiare.
Pertanto, trascurare la relazione tra disagio psicologico e DSA è rischioso almeno quanto sottovalutarne gli effetti sul piano dell’apprendimento: se il DSA può essere in parte compensato le conseguenze sul piano emotivo e psicopatologico possono persistere, condizionando la vita futura. Al fine di ottenere una corretta interpretazione del problema e, conseguentemente, poter adottare le scelte riabilitative e terapeutiche più idonee, è importante, durante la fase diagnostica, condurre una valutazione psicologica per indagare tutte quelle espressioni di disagio emotivo, sociale e comportamentale che possono accompagnare il disturbo di apprendimento.
Infine, l’evento è stato l’occasione per poter sottolineare l’importanza di dare peso e valore alla cura della salute mentale e alla prevenzione, in quanto determinanti psicosociali, come può essere stato il covid-19 prima e la guerra ora, possono avere delle conseguenze significativamente diverse se c’è la possibilità di fare un buon lavoro di prevenzione, che miri al benessere.
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Orari di apertura
Lunedì - Venerdì dalle 8:00 alle 20:00
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