"Ognuno è un genio, ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido." (Albert Einstein)
Lo screening sui DSA come strumento di prevenzione e monitoraggio
Nella mia esperienza di psicologa scolastica, mi sono trovata spesso a dover contenere le angosce di molti genitori che non riuscivano a cogliere l’importanza e la funzione che ha lo Screening sugli apprendimenti. Terrorizzati al pensiero che i propri bambini potessero essere etichettati come “malati” e dalla fantasia che si entrasse in classe per “fare diagnosi”. Credo sia importante rilevare quanto invece sia produttivo utilizzare gli strumenti che la scuola mette a disposizione. Lo Screening o monitoraggio sulla popolazione scolastica è un ottimo strumento di osservazione e valutazione ad uso degli insegnanti, per rilevare il livello scolastico raggiunto dal gruppo classe o la presenza di segni critici sugli apprendimenti di base (lettura, scrittura, calcolo). Tali apprendimenti sono il risultato di funzioni psicologiche che hanno iniziato a svilupparsi gradualmente in precedenza. La valutazione del livello di sviluppo di tali prerequisiti, consente di prevedere le caratteristiche dell’ evoluzione degli apprendimenti scolastici. Lo Screening individua con un buon livello di attendibilità i soggetti a rischio di un determinato disturbo e consente di porre le basi per un programma educativo di recupero. L’individuazione precoce dei bambini a rischio è importante per prevenire la comparsa e il consolidamento di strategie o meccanismi errati o inefficaci. È utile per limitare comportamenti derivanti dalla frustrazione per l’insuccesso quali la perdita di motivazione all’apprendimento, la chiusura in se stessi, la bassa autostima, problemi relazionali e abbandono scolastico. Diverse ricerche hanno dimostrato che i questionari osservativi e le prove standardizzate, compilati e somministrati dagli insegnanti, possono essere strumenti altamente predittivi rispetto alla possibilità di un successivo sviluppo di difficoltà di apprendimento.
Cosa sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento ?
I disturbi specifici dell’apprendimento (in seguito DSA) riguardano quelle difficoltà legate alla lettura, alla scrittura e al calcolo.
La dislessia è un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell'imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura.
Con discalculia s’intende un disturbo specifico dell'abilità di numero e di calcolo che si manifesta con una difficoltà nel comprendere e operare con i numeri.
La disgrafia è un disturbo specifico della grafia che si manifesta con una difficoltà nell'abilità motoria della scrittura.
La disortografia è un disturbo specifico della scrittura che si manifesta con difficoltà nella competenza ortografica e nella competenza fonografica;
Molto spesso i genitori di bambini con DSA non si accorgono che il proprio bambino ha un disturbo specifico e tendono ad associare la non riuscita in ambito scolastico a pigrizia e svogliatezza, atteggiamenti che invece nascondono una forte frustrazione del bambino nel vedere che se anche si sforza non riesce a far bene il compito richiesto. Le ricerche svolte nel corso degli anni, oggi mettono a disposizione dei possibili indicatori DSA per ogni fase dello sviluppo che permettono ai genitori e agli insegnanti di osservare il comportamento dei bambini ed eventualmente vedere se ci sono dei campanelli d’allarme tali da approfondire a livello diagnostico la problematica.
A queste caratteristiche si associano elementi positivi tipici delle persone con disturbi specifici dell’apprendimento, prima tra tutte un’intelligenza nella norma o superiore alla norma.
Le persone con DSA riescono facilmente ad avere una visione d’insieme, a percepire un’immagine nel suo complesso, riescono a “leggere” le situazioni in modo più ampio. Sono in grado di cogliere gli elementi fondamentali di un discorso o di una situazione. Ragionano in modo dinamico, creando connessioni inusuali che altri difficilmente riescono a sviluppare. Apprendono facilmente dall’esperienza. Ricordano maggiormente i fatti non in modo astratto ma come esperienze di vita, racconti ed esempi, quindi pensano soprattutto per immagini, visualizzando le parole e i concetti in modo tridimensionale. Memorizzano più facilmente per immagini e sono capaci di vedere le cose da diverse prospettive.
Tendono ad affrontare i “compiti” con approcci e modalità diverse, percependo ed apprendendo in maniera multi-dimensionale, usando tutti i sensi. Questo vuol dire che tendono a processare le informazioni in modo globale invece che in sequenza. Inoltre sono molto curiosi ed intuitivi, hanno una fervida immaginazione.
Nonostante siano presenti tanti fattori positivi, i bambini con DSA, soprattutto quelli non riconosciuti, vivono costantemente un senso di frustrazione dovuto alle difficoltà di apprendimento e al non riuscire a soddisfare le richieste dell’ambiente in cui vivono, sia familiare che scolastico. Tale frustrazione può ridurre il livello di autostima del bambino e aumentare il rischio di disturbi emotivi e psicologici come: ansia, instabilità psicomotoria, depressione,eneuresi e disturbi oppositivi provocatori e della condotta.
E’ importante allora far emergere quelle risorse e capacità di resistere con successo a situazioni avverse,imparando a sviluppare competenze a partire dalle difficoltà e rafforzando la fiducia in sé e nel proprio agire.
Molti studi hanno messo in evidenza come il funzionamento scolastico rappresenti uno dei fattori più importanti in grado di condizionare l’autostima. In particolare un fattore di primaria importanza nella costruzione e nel mantenimento del benessere sociale ed emotivo di un bambino è legato al sentirsi degno d’amore e capace indipendentemente dalla riuscita in sé, ma dalla presenza di un forte senso di valore personale che permetta di affrontare sia i fallimenti che i successi. Per tale motivo è di fondamentale importanza, là dove ci sia una diagnosi di DSA, lavorare in rete tra scuola, famiglia e figure professionali di riferimento per permettere al bambino di far emergere le sue risorse anche nella difficoltà.
Dott.ssa Lucilla Dionisio - Psicoterapeuta
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